Pagina:Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 I.pdf/298

288 LIBRO QUINTO — 1799.

perciocchè non passava giorno che nella piazza infame del mercato non si vedessero appesi alle forche o troncati del capo uomini sino allora venerati per sapienza o virtù; a tal giugnendo la frequenza de’ supplizii che si trasandavano i segni di religione, soliti nelle morti per condanna; ed il giudice Guidobaldi, onde sgravare la finanza regia, fece novelli patti col carnefice, pagando il crudele offizio di colui a stipendio mensuale, non più come innanzi a persone.

XIV. Con tante morti per tutta Italia e nel mondo finiva l’anno 1799, quando venne a ristorare l’umanità, campando d’uomini numero infinito, l’innesto della marcia bovina a difesa dal vajuolo. Era certo il rimedio perchè l’usavano popoli dell’Oriente, la Georgia, la Circassia dove è fama che la estirpazione del vajuolo naturale per innesto ab antico del vaccino sia stata cagione della bellezza delle donne Giorgiane e Circasse. L’Europa, visti morire in ogni anno numero sterminato di fanciulli, cercò riparo dall’innesto naturale, cioè dall’inoculare in tempi e condizioni preparate il vajuolo benigno ma umano; e avvegnachè se ne traesse piccolo benefizio, il pensiero fu scala di maggior opera. Nel 1775 un’adunanza medica di Parigi discorse del contagio vaccino, ma la idea nulla valse insino a tanto che nel citato anno 1799 la riprodusse in Londra medico inglese, Ienner, il quale, provvista da Oriente la marcia e sperimentata sopra gran numero di fanciulli, pubblicato l’effetto, tessuta la istoria delle prove antiche, disteso il processo delle presenti, mutò in dottrina ed in fatto la sterile conghiettura del rimedio. Al grido ed alla gloria ch’ei ne ebbe si levò invidiosa la scuola medica di Francia, vantando sè, per gli accademici discorsi che ho citati, precorritrice al Jenner. Ma restò all’Inglese l’onore; perciocchè una scoperta in arti o scienze, essendo il fatto certo tra molti fatti vaghi ed oscuri che precederono, definisce lo stato della scienza o dell’arte già maturo a procedere, e quasi direi necessaria la invenzione; ed il più sagace o fortunato che agli esperimenti dà evidenza, è tenuto meritamente inventore, comunque sieno stati i dubbii e le infruttuose fatiche di coloro che precedettero.

La dottrina di Jenner si sparse in Europa, come che impedita dalla guerra, dall’amore de’ genitori che ammoniva di non essere primi all’esperimento, e (incredibile a dire) da religione. Alcuni medici scrissero contro la vaccina; fu predicato dai sacri pulpiti peccaminoso e bestiale il rimedio; e tutti dicevano mancanti le prove della sua durevole efficacia, e facile in età più matura e pericolosa il ritorno del vajuolo, o altro morbo ingenerato dalla natura compressa. Tra le quali dubbiezze giunse in Napoli, l’anno 1800, il dottore Marshall, inglese, propagatore del gran rimedio, e Napoli corrivo alle novità gli credè; il re Ferdinando stabili offizii ed uffiziali di vaccinazione, la prescrisse agli ospedali, alle case pubbli-