Pagina:Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 I.pdf/18

8 vita del colletta.

dell’ultima guerra che perdè Gioacchino. Ma come lavoro disadorno e meno accurato per lo stile, l’autore non intendeva pubblicarlo; servì più tardi di materiale alla storia Nel 1820, appena scoppiata la rivoluzione, due brevi scritture del Colletta uscite a stampa levarono qualche grido: l’una descriveva come quel moto nascesse, e in sei giorni la rivoluzione si compisse, argomento a giudicarla sanamente e a misurarne le forze. L’altra narrando gli ultimi fatti di Gioacchino, sfogava uno sdegno giusto, e smentiva un vanto e una calunnia del Medici che si gloriava d’avere chiamato quel re alla morte e andava insinuando, i più illustri Murattiani, iniquamente fedeli al nuovo signore, aver ministrato a quelle macchinazioni. Apparve in quel libricciuolo vigore di stile e sincerità di affetto; gli aggiunse più lunga fama l’ira implacabile che ne serbò il Medici dalla verità infamato e nelle sue arti avvilito. Forse alla fortuna di quello scritto ripensava il Colletta negli ozii dell’esilio.

Cominciò la storia da’ fatti contemporanei, Ma sovr’essi meditando, vide le ragioni di que’ fatti muovere da più lontane origini; e per dare pienezza all’istoria del regno napoletano volle principiare il racconto della conquista di Carlo III. La mole e la difficoltà dell’opera crescevano: l’ingegno potente e una ferrea volontà davangli fiducia di compierla degnamente. Ma l’arte non rispondeva come la mente dettava; e in sè conosceva l’uso della buona lingua scarso, e il gusto mal fermo tra le rimembranze della scuola e l’abito trascurato d’un secolo mal parlante. Si pose nell’animo soccorrere con la intensità dei tardi studii a ciò che tuttora gli mancava per manifestare pienamente l’innata potenza. E intanto sentivasi i giorni e la sanità fuggire, ed egli col corpo travagliato. e l’anima e la fortuna afflitte, e avendo insino allora vissuto una vita la quale doveva aver consumato tante forze, e lasciato dopo sè tanto disgusto; si pose di cinquant’anni a nuovo ad ingrato tirocinio, e potè ad un tempo scrivere con caldo animo, e in mezzo allo scrivere se