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LIBRO SECONDO — 1776-83. 111

neggio dell’armi. Quindi fondò il collegio militare dei cadetti per ordinanze compilate da uffiziali nè dotti nè esperti della guerra. E poi coscrisse quattordici migliaja di militi civili nel solo regno di Napoli, delle classi più abiette della società, bastando dire che la baronia, la nobiltà, il dottorato, il possedimento di beni stabili, l’esercizio delle professioni o delle arti esentavano da’ ruoli; vi entravano gl’infimi cittadini; e meritamente, da che la milizia era lo stato più basso della nazione. Spesso i rei, e di misfatti più infami, si condannavano al militare servizio; e più spesso mutavano in soldati i galeotti e i prigioni. Tale era lo stato militare nell’anno 1780, quando per avvenimenti, che tra poco dirò, fu levato un esercito.

XXV. La regina, sgravatasi di un principe, pretese l’ingresso è il voto ne’ consigli dello stato, come stabilivano i capitoli delle sue nozze. Il re non faceva contrasto al desiderio, ma il ministro Tanucci che temeva l’ingegno, l’alterigia e ’l casato di lei, le si opponeva con segreti maneggi e quindi arditamente alla scoperta; ella, rimasta vincitrice, discacciò il ministro. Re sbandito dal regno non è della perdita querulo e doloroso quanto fu il Tanucci poi che lasciò la sedia ministeriale; l’abbandono de’ creduti amici, la irriverenza de’ sottoposti, le sale deserte, la mutata scena del caduto potere, antichi vizii, comparivano al Tanucci maravigliosi effetti di corruttela presente; così che per fuggire l’odiosa vista degli uomini, si riparò alla campagna dove finì la vita. Ministro del re in Napoli l‘anno 1734, licenziato dall’ufficio l’anno 1777, governò lo stato con potenza di principe 43 anni. morì l’anno 1783 senza figliuoli; e lasciò vecchia consorte, quasi povertà, e buona fama.

La caduta del Tanucci afforzò nelle opinioni de’ sudditi e ne‘ consigli dello stato la potenza della regina; la quale nella valida età di 25 anni, avventurosa di molti figli, bella, superba per natura e per la grandezza di sua casa, potè di facile assoggettare il marito, solamente inteso a‘ corporali diletti. Mutò le relazioni straniere, rompendo i legami con la Spagna, ed inchinando più all’Inghilterra che alla Francia. Per opera di lei fu ministro in luogo del Tanucci il marchese della Sambuca, ambasciatore gradito alla corte di Vienna. Il quale venuto in Napoli secondò le voglie di lei onorevoli, perchè, ad esempio dei fratelli bramando ancor essa il plauso de’ sapienti, attendeva a riformare in meglio il reame. Divenuta così la speranza de’ grandi, degli ambiziosi, degli onesti, del popolo, sentì la sua possanza e ne fu lieta.

La politica nuova faceva il regnante più libero e più altiero; ma, non più all’ombra di re stranieri e potenti, bisognava ch’ei provvedesse alle proprie sorti, reame invidiato e ricco, scemo qual era di esercito e di armata, rimaneva esposto ai pericoli della prima guerra; estese marine non avevano difesa, e ormai vasto commercio