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104 LIBRO SECONDO — 1776-83.

pre la parsimonia de reggitori e la contentezza de’ popoli francati dalla dogliosa servitù di provincia, ristoravano o nascondevano la scarsezza dell’erario. Il concordato con Roma del 1741 fruttò qualche tributo da’ beni ecclesiastici; e ’l catasto negli anni appresso fece palesi e sottopose al fisco assai terre, per innanzi franche perchè tenute feudali o della Chiesa; ricchezze di Carlo, consumate dal nuovo regno. Tre fonti sorgevano nell’erario: i donativi, le taglie dirette, le indirette. I donativi abusati nelle età scorse, perchè più adatti alla brevità del comando, furono rari Carlo, e due soli nel regnare di Ferdinando.

Le taglie dirette, poste per comunità, si pagavano per fuochi (dicevasi fuoco la famiglia);: parecchie comunità, feudi originarii o presenti della Chiesa, ed altre assai favorite dalle concessioni dei passati dominatori, godevano franchigia piena o parziale da’ pesi comuni. La partizione tra le comunità paganti non misuravasi dalla estensione o fertilità della terra, dalle arti o dalla industria de’ cittadini, dalle felicità del commercio, e, per dirla con la parola moderna, dalla proporzione de’ valori; ma seguiva certa norma di popolazione più supposta che numerata nel 1737. Per i quali errori spesso vedevi di due città confinanti, l’una ricca di terre, piena d’arti, copiosa di fortune; l’altra povera d’ogni cosa: pagar la seconda più della prima.

Non erano meno fallaci i mezzi di esigere, chiamati di capitazione, di arti-fabbrili, di possessi. Da’ due primi andavano esenti gli ecclesiastici, i baroni, coloro che nobilmente vivevano, i dottori, i medici, i notai, e tutti gli altri senza mestiero, dicendosi che accrescevano la classe ragguardevole de’ nobili: perciò que’ tributi solamente premevano la testa e le braccia, ossia la vita e la fatica de’ poveri. In quanto a possedimenti, restando franche (dove in tutto dove in parte) le terre feudali, quelle del re o del fisco, le ecclesiastiche, i patrimoni de’ chierici, i beni de’ seminarii, delle parrocchie, degli ospedali, sostenevano pochi sfortunati possessi tutto il peso delle taglie dirette, le quali montavano a due milioni ed ottocentodicianovemila e cinquecento ducati all’anno, accresciuti di altri duecentononantamila ducali, sotto colore di aprir nuove strade.

Erano taglie indirette tutte quelle che il sottile ingegno pubblicano seppe inventare in ogni età, sopra ogni popolo a pro del fisco: le arti, le industrie, le consumazioni per il vivere, î godimenti, i vizi, le meretrici, il giuoco, profittavano alla finanza. Si chiamavano, come ho detto, dallo spagnuolo, arrendamenti; e furono la più parte venduti o impegnati per novelli debiti, o dati a sicurtà degli antichi; ed allora curavano la esazione i compratori o creditori, che medesimamente punivano le contravvenzioni con le severe