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dei fatti de’ langobardi |
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principato. Onde la regina, invitatolo a venire a lei, tosto gli andò incontro fino alla terra di Lomello1. Appena ivi giunto, proferite ch’ebbe la regina alcune parole, ordinò ella che si versasse del vino, ne bebbe prima, e poscia diede a bere ad Agilulfo il restante: il quale ricevuta la coppa, le baciò rispettosamente la mano; ed ella con dolce sorriso misto ad onesto rossore gli disse: Tu non devi baciare la mano a colei, a cui hai diritto di baciare la bocca. Indi sollevandolo a cogliere un bacio, dichiarò di averlo scelto per marito, e di volerlo innalzare alla dignità di re. Che più? si celebrano con grande allegrezza le nozze; ed Agilulfo, già cognato del re Autari, sul cominciar di novembre fu nominato alla real dignità: ma poscia nel mese di maggio unitisi in assemblea i Langobardi, fu egli dall’assenso universale confermato re nella città di Milano2.
- ↑ Da questo prese nome il paese della Lomellina, alcune miglia lungi da Pavia (Murat. Annal. ib.).
- ↑ In proposito delle virtù di Teodelinda, e dell’arbitrio che la nazione de’ Longobardi le lasciò di dichiarare per suo marito, e per re colui che più le piacesse, il Gibbon espone la seguente riflessione: Questo fatto dimostra che i Longobardi quantunque possedessero la libertà di eleggere il loro so-