Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/193

178 dei fatti de’ langobardi

principato. Onde la regina, invitatolo a venire a lei, tosto gli andò incontro fino alla terra di Lomello1. Appena ivi giunto, proferite ch’ebbe la regina alcune parole, ordinò ella che si versasse del vino, ne bebbe prima, e poscia diede a bere ad Agilulfo il restante: il quale ricevuta la coppa, le baciò rispettosamente la mano; ed ella con dolce sorriso misto ad onesto rossore gli disse: Tu non devi baciare la mano a colei, a cui hai diritto di baciare la bocca. Indi sollevandolo a cogliere un bacio, dichiarò di averlo scelto per marito, e di volerlo innalzare alla dignità di re. Che più? si celebrano con grande allegrezza le nozze; ed Agilulfo, già cognato del re Autari, sul cominciar di novembre fu nominato alla real dignità: ma poscia nel mese di maggio unitisi in assemblea i Langobardi, fu egli dall’assenso universale confermato re nella città di Milano2.

  1. Da questo prese nome il paese della Lomellina, alcune miglia lungi da Pavia (Murat. Annal. ib.).
  2. In proposito delle virtù di Teodelinda, e dell’arbitrio che la nazione de’ Longobardi le lasciò di dichiarare per suo marito, e per re colui che più le piacesse, il Gibbon espone la seguente riflessione: Questo fatto dimostra che i Longobardi quantunque possedessero la libertà di eleggere il loro so-