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tornando vincitore trasportò uno smisurato bottino con venti elefanti, tanto che si crede che l’umana cupidità potesse rimaner soddisfatta.


CAPO XIII.

Dei regali d’oro, che l’imperatore mandò ad Ilperico, e del beato Gregorio.

Avendo Ilperico re de’ Franchi mandato ambasciatori al detto imperatore, ricevette da esso molti ornamenti, ed anco alcuni danari d’oro, i quali aveano da una parte l’immagine di Tiberio, ed inscritto all’intorno: TIBERII · CONSTANTINI · PERPETVI · AVGVSTI; dall’altra parte eravi una quadriga ed un uomo sedutovi sopra con questo motto: GLORIA ROMANORVM. A questi giorni, il beato Gregorio Diacono, il quale dopo fu papa, essendo apocrisiario1 in quella regia città scrisse i suoi libri morali, e in una disputa fatta alla presenza dell’im-

    il senso debba essere quello della versione: Hujus exercitus ab eo directus Persas potentissime debellavit. Altri Hujus exercitus in Persidem missus Persas etc.

  1. Era quel ministro che noi oggi chiamiamo Nunzio apostolico (Murat. ibid. p. 504, Dufresne. alla detta voce).