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138 | dei fatti de’ langobardi |
tornando vincitore trasportò uno smisurato bottino con venti elefanti, tanto che si crede che l’umana cupidità potesse rimaner soddisfatta.
CAPO XIII.
Dei regali d’oro, che l’imperatore mandò ad Ilperico, e del beato Gregorio.
Avendo Ilperico re de’ Franchi mandato ambasciatori al detto imperatore, ricevette da esso molti ornamenti, ed anco alcuni danari d’oro, i quali aveano da una parte l’immagine di Tiberio, ed inscritto all’intorno: TIBERII · CONSTANTINI · PERPETVI · AVGVSTI; dall’altra parte eravi una quadriga ed un uomo sedutovi sopra con questo motto: GLORIA ROMANORVM. A questi giorni, il beato Gregorio Diacono, il quale dopo fu papa, essendo apocrisiario1 in quella regia città scrisse i suoi libri morali, e in una disputa fatta alla presenza dell’im-
- ↑ Era quel ministro che noi oggi chiamiamo Nunzio apostolico (Murat. ibid. p. 504, Dufresne. alla detta voce).
il senso debba essere quello della versione: Hujus exercitus ab eo directus Persas potentissime debellavit. Altri Hujus exercitus in Persidem missus Persas etc.