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libro iii. capo xi. 133

per cura della sua misericordia quella città fu ristorata.


CAPO XII.

Del principato di Tiberio Costantino, e delle sue buone azioni.

Morto Giustino, Costantino, re cinquantesimo dei Romani, assunse l’impero. Essendo questi, come abbiamo detto di sopra, governator del palazzo, e facendo quotidianamente molte elemosine, Dio lo rimunerò con grandissima copia d’oro. Perchè, camminando egli su e giù pel palazzo, adocchiò nel pavimento della casa un quadro di marmo, su cui era scolpita la croce di Cristo; e disse: Noi dobbiamo munire la fronte e il petto colla croce del Signore, e qui invece la conculchiamo coi piedi 1. Detto questo, comandò sull’istante, che fosse tolto di là quel quadro. Staccato dunque quel pezzo

  1. Tertulliano de corona militis cap. 4. nota, che a tutte le azioni dovea precedere il segno della croce. Quanto alla figura della medesima sul pavimento, prova questa come allora fosse in grand’uso l’arte de mosaici in Costantinopoli, dalla qual città nei secoli posteriori furono chiamati in Italia gli artefici di questo genere.(Ved. Murat. alla cit. Dissert. 24.).