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La partenza 33

l’Acerbi, erano stati mandati al ponte di Sori. — Là — aveva lor detto Bixio — troverete due uomini coi quali vi riconoscerete a questa parola d’ordine che vi dò. Essi vi consegneranno le casse raccolte a Bogliasco; con quelle vi metteranno nelle barche, e vi condurranno, come siamo intesi, a trovarci. —

Chi erano i due uomini? A qualcuno di quei giovani balenò il dubbio che potessero essere quegli stessi che già nel 1857 avevano guidate le barche comandate da Rosolino Pilo, cariche dei fucili e delle munizioni per Pisacane, che doveva passar sul vapore Cagliari. Quegli uomini avevano menato pel golfo il povero Rosolino così male, che egli e il gruppo di esuli che aveva seco non erano riusciti a trovar il vapore su cui Pisacane magnanimo aveva continuato senz’armi la sua avventura.

Ora se quegli uomini erano forse gli stessi d'allora? I giovani mandati dal Bixio a Sori avevano ragione di volersi accertare e ne domandarono i nomi. — A voi non ispetta per ora sapere nè il nome di chi vi guiderà — disse Bixio — nè dove incontrerete i vapori: andate; tutto, si spera, andrà a seconda. — Allora la gioventù aveva imparato a ubbidire fortemente, e quei giovani si recarono a Sori, dove trovarono i due uomini, che erano proprio quelli dei quali avevano dubitato.

Tuttavia s'imbarcarono essi e ogni cosa. Ma di quei due uomini che dovevano guidarli in mare, uno si era già allontanato, e l’altro non volle entrare con loro in nessuna barca. Lo pregarono, lo supplicarono e persino lo minacciarono, ma egli si slanciò in un leggerissimo canotto a due remi, e celerissimo si allontanò, gridando che lo seguissero alla luce del fanale che stava accen-