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La calata a Palermo | 169 |
essi, presi chi sa per qual cosa dal pànico, si arrestarono, si scomposero, si rovesciarono sui Carabinieri genovesi, cagionando il rigurgito di tutta la colonna. Accorse Bixio inviperito contro il La Masa; accorse Garibaldi che richiamò lui alla calma; e vòlto ai Carabinieri genovesi gridò: «Colonne di bronzo, le spalle anche voi?» All’immeritato rimprovero, il Mosto rispose mesto, ma fermo: «Noi siamo al nostro posto, e abbiamo aperte le righe per non esser travolti.»
Garibaldi sapeva bene cosa erano quei prodi; e del resto tutto ciò fu un lampo, perchè pigliata subito la corsa avanti, una corsa impetuosa, serrata, gridata; il meglio della Colonna fu di lancio sotto il fuoco dei Cacciatori borbonici, che difendevano il Ponte dell’Ammiraglio. In quella prima luce apparvero il profilo a schiena d’asino e i dieci o dodici pilastri interrati del ponte, brulicanti d’uomini e d’armi nel fumo, visione da sogno, ma incancellabile anche per chi non sapeva che quel ponte normanno aveva ben più di sette secoli sulle sue pietre.