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l’apostolo budden

laborioso esercizio; gli dirà che il Club alpino giova a farci conoscere e sviluppare tutte le riprese della grande regione dell’Alpi, così ricca di minerali e di piante, così fornita di popolazioni gagliarde e intelligenti; gli dirà.... Ma osservate; il suo volto si anima, i suoi gesti si fanno più espressivi, la voce così alta che possiamo intenderne le parole. Uditelo»:

«L’uomo che sfida la fatica e i pericoli, è un uomo che si fa conoscere. Un giovine Italiano che compisse un’ascensione difficile si guadagnerebbe la stima di tutta l’Inghilterra. L’istituzione del Club alpino, è forse quella che darà perfezione alle altre istituzioni italiane. L’Italia crescerà col crescere del Club alpino; da questo dipende ch’ella sia gloriosa anzichè dimenticata, che prosperi anzichè deperire. Gl’Italiani, educati alla scuola del Club alpino, diverranno forti, e l’Italia diverrà quindi un popolo di forti»1.

«Siamo, per esempio, in viaggio (e io posso dirlo perchè mi ci son trovato): s’incontra un passeggero che non ha mai sognato in vita sua nè Alpi, nè Club alpino. Mister Budden gli si affaccia, lo ferma e gli predica li su due piedi, in mezzo alla strada, il suo piccolo vangelo. — Chi sa mai? forse quel passeggero è già un neofito....2 diverrà fors’anco un apostolo.... Ciò lo conforta e avanti!

» Dov’è Mister Budden? — Mah! gli è entrato in quell’alberghetto là in fondo. — A far che? — Bella! l’apostolo. Ha preso in disparte l’oste e l’ostessa, e sta predicando il vangelo del Club alpino, che assegna agli osti una parte principalissima nel ministero del nuovo culto dell’Alpi». «Signori,» dice Mister Budden all’oste e all’ostessa attoniti: «codesto dell’albergatore non è un mestiere; è una nobile professione, è una missione. La classe degli osti sta di pari a qualunque più nobile classe della società. L’oste è l’amico dei viaggiatori: a suo tempo il fratello, il padre, la madre. Il nome di un bravo oste si stamperà sulle nostre guide e diventerà una celebrità per tutto il mondo». Non so se gli osti italiani vorranno intenderla; sarebbe pur bene che la intendessero così; ma posso assicurarvi d’aver trovato in

  1. Qui e più innanzi, riferisco le proprie parole di Mister Budden, come ricordo d’averle intese dalla sua bocca. Queste poi si possono leggere in parte nel N.º 228 (25 settembre 1871) del Giornale di Udine.
  2. Neofito, vocabolo derivato dal greco, significa piantato di recente, e alla lettera, novellamente piantato. Si prende in senso traslato per indicare chi fu di recente ascritto ad una società, convertito ad una religione, guadagnato ad un partito, ecc.