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196 serata xi

luschi o lumache, come li dite voi; due echinidi o ricci marini; dodici acalefi1, animali marini, che hanno forma di vaghi ombrelli di gelatina che si espandono in mare, screziati dei colori più vivi e cangianti; quattro polipi2, o coralli; otto infusorî, animaletti di una piccolezza estrema, non visibili per lo più che sotto il microscopio. Aggiungete a codesto numeroso esercito di luciferi3, certe alghe marine che appajono luminose di notte come fa spesso il legname tagliato alla foresta».

«Come?» saltò a dire Marietta: «non ho mai visto che le legna da fuoco mandassero lume».

«Voi dimorate troppo poco in campagna, perchè vi si porga facile occasione di osservare certi fenomeni; nè forse avete mai visto più di legna, di quanta ne cape la cassina del salotto d’inverno. Poi, quante volte, Marietta, hai tu girata la casa di notte senza lume? Io mi ricordo benissimo del piacere che ho provato una sera in montagna, quando vidi per la prima volta entro un oscuro stambugio, una piccola catasta di legna luminosa così che l’avresti creduta investita dal fuoco».

«Qual’è dunque la causa per cui gli animali e i vegetali sono fosforescenti?» soggiunse Marietta.

8. «È certo che la fosforescenza dei corpi organici dipende da cause diverse; ma, per isventura, si fecero pochi studi in proposito4. Sembra dimostrato che negli insetti sia una vera combustione5, lenta, di un tessuto speciale. Un tizzone ardente si spegne nel vuoto e nei gas non respirabili; cioè si estingue quando manchi l’aria, che è necessaria a produrre la combustione. Or bene, pigliate una lucciola, toglietele l’aria, e la lucciola si spegne, come si spegne il tizzone; ridonatele l’aria, e si riaccenderà. Se la immergete nell’ossigeno puro, in quello cioè dei componimenti dell’aria, a cui si deve il fenomeno della combustione, lo splendore si aumenta. Fu anche notato uno sviluppo di gas acido carbonico, di quel gas cioè così micidiale, perchè non respirabile, che si sviluppa dai carboni ardenti, e in genere

  1. Acalefe in greco significa — ortica; — questi animali son detti acaleft od ortiche marine, perchè hanno la facoltà di dare atroci punture.
  2. Voce greca, significante — molti piedi.
  3. Voce latina —— portatori di luce. — In greco — fosfori.
  4. Questo poteva dirsi ancora nell’epoca in cui fu scritta questa serata; ora non più, mentre il professore Paolo Panceri, nostro milanese, ha pubblicato nelle Memorie dell’Accademia di Napoli quella serie stupenda di osservazioni e di esperienze sulla fosforescenza marina.
  5. Voce latina — abbruciamento. — Così — combustibile — dicesi ciò che può esser bruciato.