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il caldo nel 1861 173

giorno di gran vento, mise al mondo tante statue, il cui panneggiato si mantiene burrascoso anche nella calma più morta, anche nei luoghi dove a mala pena si respira.

Possibile, — dicevo tra me, — che le mie serate abbiano per nemici tutti gli elementi? — Tuttavia il vento, come suole, calmossi verso sera, con promessa di tornare il dì seguente: ma lasciandoci intanto un cielo così stellato, che l’uscire di casa era una delizia.

«Eh! che vento!» gridarono i nipoti appena fui entrato nella sala. «L’hai sentito stanotte?».

«E’ mi pareva di trovarmi in un bastimento. Non ci mancava che il mal di mare. Povera gente a cui la sarà toccata davvero una tempesta di mare! E non potranno nemmen dire di averla finita».

«Oh a me piacerebbe», disse Tonino, «di vedere una bella tempesta di mare».

«Ebbene, Tonino; la tempesta, vorresti vederla dal lido, o dal bastimento?» domandai io.

«Dalla riva, s’intende.... per....».

«Ah! per essere fuori del tiro, eh?... e lasciare a chi la tocca, la cura di trarsi d’impaccio, lottando corpo a corpo colle onde, che minacciano di inghiottire la nave e i naviganti.... Io invece, se ti piace, ebbi un bel saggio di un divertimento così bello, così gustoso, proprio dal bastimento: e, s’intende, lontano dal lido, in mare aperto, tra cielo e acqua».

«Davvero?...», gridarono più voci. «Racconta, racconta».

2. «Era l’agosto del 1861: l’anno in cui si fece la prima, e finora l’unica, Esposizione italiana a Firenze. L’estate di quel l’anno fu eccessivamente calda. A memoria d’uomini il termometro non era mai montato sì alto nei nostri paesi. Io tornavo da un viaggio nelle Alpi della Savoja, dove, a’ piedi de’ ghiacciai avevo sofferto tali calori, che il caldo di Milano nei giorni più soffocanti mi sarebbe sembrato un rezzo delizioso. Imaginatevi che fin la vetta del monte Bianco era spoglia di neve, e ci si andava a diporto così agevolmente, che un tale ripetè quattro volte in quella stagione la formidabile salita».

«Ma come mai?» interruppe la Camilla. «La vetta del monte Bianco era spoglia di neve? Non v’erano dunque più quelle che si chiamano nevi eterne?».

«Ecco un’osservazione da fanciulla che riflette», le risposi. «Dovevo dire: neve fresca, neve caduta nell’anno; l’unica a cui