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affari degli uomini andrebbero molto meglio se fosse egual­mente in potere degli uomini tanto il tacere quanto il parlare. Ma l’esperienza mostra abbastanza a chiare note che gli uomini niente hanno meno in potere loro che la lingua e niente pos­sono meno governare che i loro appetiti: onde i più credono che noi operiamo liberamente solo quelle cose che desideriamo lievemente, perchè il desiderio di queste cose può essere facil­mente represso dalla immagine d’un’altra cosa frequentemente rievocata; ma non quelle cose che desideriamo con una passione veemente, la quale non può venir soffocata dall’immagine di un’altra cosa. Ma veramente, se non avessero sperimentato che noi facciamo tante cose di cui dopo ci pentiamo e che spesso, quando cioè siamo agitati da passioni contrarie, vediamo il meglio e seguiamo il peggio, nulla li impedirebbe di credere che noi facciamo tutto liberamente. Così il bambino crede di desiderare liberamente il latte e il fanciullo irato la vendetta e il pauroso la fuga. L’ubbriaco crede d’aver detto, per una libera decisione della mente, quello che poi in istato di sobrietà vorrebbe aver taciuto: così l’uomo che delira, la donna chiac­chierona, il fanciullo e tant’altra gente della stessa risma cre­dono di parlare per un libero decreto della mente, mentre non possono contenere l’impulso che li trascina a parlare; cosicché la stessa esperienza non meno che la ragione ci insegnano chiaramente che gli uomini si credono liberi unicamente perchè hanno coscienza delle loro azioni ed ignorano le cause da cui sono determinati: e di più che le decisioni della mente non sono che gli stessi desiderii, i quali variano secondo la diversa disposizione del corpo. Ciascuno infatti tutto governa secondo i suoi sentimenti: quelli che sono agitati da sentimenti con­trarii non sanno quel che vogliono: e quelli che non sono mossi da alcun sentimento sono spinti in un senso o nell’altro dal più leggero motivo. Le quali cose con tutta chiarezza mostrano che e la decisione della mente e l’appetito e la determinazione del corpo sono per natura simultanei o meglio sono una sola e medesima cosa che, quando è considerata sotto l’attributo del pensiero e per esso esplicata, diciamo decisione, quando è con­siderata sotto l’attributo dell’estensione e dedotta dalle leggi del moto e della quiete, è detta determinazione... E quando noi sogniamo di parlare, crediamo di parlare per una libera deci-