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le cose, così l’idea di Dio è necessariamente implicata in tutte le altre idee: ed essendo il loro principio universale e comune, non può mai diventare mutila e confusa. Il principio, da cui sorge in noi la conoscenza vera, il germe incorruttibile che ciascuno porta in sè e che può diventare il principio della liberazione, è dunque veramente l’ idea innata di Dio, la presenza immediata di Dio nell’anima.

Prop. 45. Ogni idea di qualsivoglia corpo o con singolare attualmente esistente involge necessariamente l’eterna ed infinita essenza di Dio.

Prop. 46. La conoscenza dell’infinita ed eterna essenza di Dio, che ogni idea involge, è adequata e perfetta.

Prop. 47. La mente umana ha una conoscenza adequata dell’infinita ed eterna essenza di Dio.

Che l’uomo abbia almeno un principio della vera conoscenza di Dio, per Spinoza non è dubbio. Le controversie e gli errori che sorgono in questo campo nascono da ciò che gli uomini vi uniscono spesso imagini incongrue e non esprimono con chiarezza e precisione il proprio pensiero: gran parte delle dispute teologiche sono dispute verbali.

Alla tua questione se io abbia di Dio un’idea così chiara come del triangolo, rispondo affermando. Ma se mi interroghi se io abbia un’immagine così chiara di Dio come del triangolo, risponderò negando: perchè non possiamo rappresentarci Dio, ma possiamo ben pensarlo. Ed ancora è da notare che io non dico di conoscere Dio a fondo, ma di conoscere alcuni dei suoi attributi, non tutti e nemmeno la massima parte: ed è certo che l’ignoranza nella massima parte dei punti non impedisce di avere conoscenza di alcuni di essi. Quando io studiava gli Elementi d’Euclide, ho compreso tra le prime cose che i tre angoli d’un triangolo sono pari a due retti; io comprendeva allora chiaramente questa proprietà del triangolo, sebbene ne ignorassi molte altre. (Lett. 56).