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non sempre le immagini hanno la stessa forza e da altre cause simili, che qui non è necessario esplicare. Tutte infatti riescono a ciò che questi termini significano delle idee in sommo grado confuse. Da cause simili sono nate anche quelle nozioni che si chiamano universali, come uomo, cavallo, cane, ecc.; in quanto nel corpo umano si sono formate ad un tempo tante immagini, per es., di uomini, che superano la potenza immaginativa, non del tutto invero, ma abbastanza perchè la mente non possa rappresentarci nè le piccole differenze dei singoli (e cioè il colore di ciascuno, la grandezza, ecc.), nè il loro numero determinato e si rappresenti distintamente soltanto ciò in cui tutti coincidono, in quanto affettano il corpo; perchè questo elemento comune è quello che ha impressionato più vivamente il corpo, ritrovandosi in tutti gli esseri singoli; ed è questo elemento che la mente dice «uomo», predicandolo degli infiniti esseri singoli. Ma bisogna notare che queste nozioni non sono formate da tutti alla stessa maniera; esse variano in ciascuno secondo la cosa da cui il corpo è stato più spesso affetto e che la mente si rappresenta e ricorda più facilmente. Quelli, per es., che hanno più spesso con meraviglia considerato la statura degli uomini intenderanno sotto il nome di uomo un animale dalla statura diritta; coloro invece che sono abituati a considerare altro si formeranno degli uomini un’altra immagine comune e cioè diranno l’uomo essere un animale che ride, un bipede implume, un animale razionale; e così per gli altri oggetti ciascuno si formerà, secondo la disposizione del suo corpo, diverse immagini generali delle cose. Onde non è meraviglia che tra i filosofi, i quali vollero spiegare la natura per mezzo delle sole immagini delle cose, siano sorte tante controversie. (Et., II, 40, scol. 1).


Le idee innate, che sono sempre necessariamente vere, diventano poi l’origine di altre idee vere.

Prop. 40. Tutte le idee che conseguono nella mente da idee, che sono in essa adequate, sono anch’esse adequate.

Il passaggio alla conoscenza adequata della realtà ha luogo così per un grado intermedio: la conoscenza