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venzioni: tanto fermamente sono persuasi che il corpo ora si muove, ora s’arresta al solo comando dell’anima e fa moltis­sime cose che dipendono dalla sola volontà e capacità del­l’anima. Ma nessuno finora ha determinato che cosa possa il corpo, nessuno finora ha potuto dall’esperienza apprendere che cosa possa fare il corpo per le sole leggi della natura conside­rata soltanto come corporea e che cosa non possa a meno di essere determinato dall’anima. Perchè nessuno finora conobbe così bene la costituzione del corpo da poter spiegare tutte le sue funzioni: per tacere delle cose che si osservano negli ani­mali e che sorpassano di gran lunga l’industria umana e delle cose che compiono i sonnambuli nel sonno e che non oserebbero fare nella veglia; il che mostra abbastanza che il corpo può, per le sole leggi della sua natura, molte cose le quali riempiono l’anima di meraviglia. Nessuno inoltre sa dire in qual modo e per quali mezzi l’anima muove il corpo, nè quanti gradi di movimenti possa imprimergli e con quale velocità possa muo­verlo. Onde segue che gli uomini quando dicono che questa o quella azione del corpo viene dall’anima, la quale ha dominio sul corpo, non sanno ciò che dicono e non fanno che confessare in un linguaggio specioso che — a parte la meraviglia — essi ignorano la vera causa di quell’azione. (Et., III, 2, scol.).

Sebbene la teoria del parallelismo, rigorosamente formulata, ricorra per la prima volta in Spinoza, essa ha tuttavia i suoi antecedenti in analoghe dottrine di qualche filosofo ebreo medievale e nel dualismo cartesiano.


IV. — La fisica.


1) Segue ora una breve digressione sulle teorie fi­siche. Spinoza non ci ha dato un’esposizione completa della sua fisica: bisogna completare la breve esposi­zione dell’Etica con le Lettere, il Trattato breve e, ove occorra, con la fisica cartesiana, alla quale egli in prin­cipio aderisce.

L’estensione è per Spinoza un attributo divino: quindi non è una cosa passiva ed inerte che riceve da