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quanto si avvicinano a quell’assoluta realtà che hanno in Dio.

Def. 7. Per cose singolari intendo le cose che sono finite ed hanno un’esistenza determinata. Che se più individui concorrono in un’azione in modo da essere tutti insieme causa d’un effetto, sotto questo punto di vista li considero tutti come costituenti un’unica cosa singolare.

Per «cosa singolare» Spinoza intende il modo finito. Più modi possono concorrere in un’attività comune ed allora si possono considerare come un solo modo, come una cosa.


II. — Gli assiomi.


Ass. 1. L’essenza dell’uomo non involge l’esistenza necessaria, cioè l’ordine della natura può far sì che questo o quell’uomo esista, come che non esista.

L’uomo è un modo, finito, separabile da Dio, e che perciò può cadere per l’illusione del senso nelle vicissitudini dell’esistenza empirica.

Ass. 2. L’uomo pensa.

Ossia: è un modo del pensiero.

Ass. 3. I modi di pensiero come l’amore, il desiderio e tutti quegli altri che sono detti passioni dell’anima (affectus) non sono possibili se nello stesso individuo non vi sia l’idea della cosa amata, desiderata, ecc. Ma l’idea può sussistere anche se non vi è alcun altro modo di pensiero.

Il modo fondamentale del pensiero è la rappresentazione, l’idea: gli altri ne sono aspetti derivati.

Ass. 4. Noi sentiamo le molteplici affezioni d’un dato corpo.

Ossia: l’uomo è anche un modo dell’estensione.