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risponderai: il vento si è levato perchè il giorno prima il mare, essendo il tempo ancora calmo, aveva cominciato ad agitarsi e l’uomo era stato invitato da un amico, essi insisteranno ancora (le domande non hanno fine): perchè il mare era agitato? E perché l’uomo fu invitato? E così non cesseranno di chiedere le cause delle cause, finché tu non ti rifugierai nella volontà di Dio, cioè nell’asilo dell’ignoranza. Così ancora quando ve­dono la struttura del corpo umano, restano attoniti e, poiché ignorano le cause di tanta complicazione, concludono che essa è stata messa insieme non per via meccanica, ma per un’arte divina, soprannaturale, la quale lo ha costituito in modo che l’una parte non offenda l’altra. Donde avviene che chi ricerca le cause vere dei miracoli e cerca di comprendere le cose natu­rali, come scienziato, non di meravigliarsene come uno sciocco, passi qualche volta per un eretico ed un empio e tale sia pro­clamato da quelli che il volgo adora come interpreti della natura e degli Dei. Perché questi sanno che, tolta l’ignoranza, è tolta anche la meraviglia, l’unico mezzo che essi hanno per ragio­nare e difendere la loro autorità. (Et., ib.).

In terzo luogo Spinoza mostra come da quest’illu­sione procedono tante altre nozioni (bene, male, ordine, disordine, ecc.), che servono all’uomo ad esplicarsi la natura e che non sono se non enti immaginari, in quanto non esprimono proprietà delle cose reali, ma impressioni nostre, desideri nostri, finzioni nostre in rapporto alle cose.

Dopo esserci persuasi che tutto quello che accade, accade per essi, gli uomini dovettero giudicare che in tutte le cose ciò che vi era di più eccellente era ciò che riusciva loro utilissimo e tenere per ottime tutte quelle cose da cui erano gradevol­mente affetti. Così non hanno potuto fare a meno di formarsi quelle nozioni con cui spiegano la natura delle cose e cioè il bene e il male, l’ordine e la confusione, il caldo e il freddo, il bello e il deforme; e, perchè si giudicano liberi, ne sono sorte anche queste altre nozioni, come la lode e il biasimo, il peccato e il merito. Gli uomini hanno chiamato bene tutto ciò che con­duce al benessere ed alla religione, male ciò che è loro con-