Pagina:Spinoza - L'Etica - Paravia, 1928.pdf/49


— 33 —

Prop. 35. Tutto ciò che concepiamo essere in potere di Dio, ciò è necessariamente.

Prop. 36. Nulla esiste, dalla cui natura non segua qualche effetto.

Segue chiaramente da ciò che precede che le cose sono state prodotte da Dio con una somma perfezione, perchè esse sono scaturite necessariamente da una data natura perfettissima. Nè ciò imputa a Dio alcuna imperfezione: anzi è la sua perfezione che ci costringe ad affermare questo. Ed è dalla affermazione contraria che sì dedurrebbe Dio non essere sommamente per­fetto: perchè, se le cose fossero state prodotte in altro modo, bisognerebbe attribuire a Dio un’altra natura, diversa da quella che la considerazione dell’Essere perfettissimo ci costringe ad attribuirgli. Ma io temo che molti respingano come assurda questa mia opinione e non vogliano nemmeno esaminarla: e ciò solo perchè sono abituati ad attribuire a Dio un’altra libertà, ben diversa da quella che è stata da noi insegnata (def. 7) e cioè una libertà assoluta. Tuttavia credo che, se vogliono pon­derare la cosa ed esaminare lealmente la serie delle mie dimo­strazioni, anch’essi finiranno per respingere una tale libertà, quale essi attribuiscono a Dio, non solo come cosa futile, ma come un grande ostacolo alla scienza. Per essi io voglio ancora mostrare che, anche ammettendo che la volontà appartenga al­l’essenza di Dio, dalla sua perfezione segue nondimeno che le cose non hanno potuto essere create in altro modo ed in altro ordine: il che sarà facile a dimostrarsi, se consideriamo prima ciò che essi stessi concedono e cioè che dal solo decreto e volontà di Dio dipende che ciascuna cosa sia quello che essa è. Perchè altrimenti Dio non sarebbe causa di tutte le cose. E in secondo luogo se consideriamo che tutti i decreti di Dio furono da lui stabiliti ab æterno. Perchè altrimenti sarebbe un riferire a Dio l’imperfezione e l’instabilità. Ora, poiché nell’eternità non vi è nè quando, nè prima, nè poi, dalla sola perfezione di Dio, segue che egli non può, nè ha mai potuto decretare altrimenti; in altre parole segue che Dio non ha potuto esistere prima o senza i suoi decreti. Ma, diranno essi, anche supponendo che Dio avesse creato un’altra natura delle cose o che avesse ab æterno decretato altrimenti circa la natura e il suo ordine, non
3—B. Spinoza, L'Etica