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di elezione, una causalità libera, non legata in alcun modo ai suoi effetti. Ma ciò riposa sopra un falso con­cetto della libertà. Anche nell’uomo la vera libertà non è la libertà di indifferenza, ma la direzione costante verso il bene: Deo servire libertas. Quando il concetto di necessità sia rigorosamente compreso, esso non ha nulla di contrario alla libertà; alla quale si oppone la necessità coacta, servile, non la necessità della propria natura, che è necessità libera.

Nello scolio che segue Spinoza si volge contro il falso concetto comune della libertà divina. Egli com­batte l’antropomorfismo volgare che attribuisce a Dio intelligenza e volontà e, in genere, predicati umani.

Inoltre vorrei qui notare, che, mentre parliamo filosoficamente, non dobbiamo servirci di espressioni teologiche. Perchè siccome la teologia qua e là, e non a torto, si rappresenta Dio come un uomo perfetto, è naturale che poi nella teologia si dica che Dio desidera qualche cosa, che si affligge dell’opera dei mal­vagi e si compiace dei giusti; ma in filosofia, dove chiaramente vediamo che quei predicati i quali rendono l’uomo perfetto con­vengono così poco a Dio come all’uomo quelli che fanno per­fetto l’elefante o l’asino, queste ed altre simili espressioni sono fuori di posto, nè possono venir usate senza una confusione completa dei nostri concetti. Perciò, filosoficamente parlando, non si può dire che Dio esige qualcosa da qualcuno o che qualcosa gli è molesto o grato: perchè tutti questi sono predicati umani, che in Dio sono fuori di posto. (Lett. 23).

Come spesso accade quando condanna il volgare con­cetto antropomorfico di Dio, qui Spinoza dà al suo pensiero un’espressione che oltrepassa, qualche volta, le sue stesse intenzioni. L’intelletto e la volontà che appartengono all’essenza divina (egli dice) differiscono totalmente dal nostro intelletto e dalla nostra volontà e non hanno di comune che il nome, non altrimenti che il cane, costellazione celeste, ed il cane, animale la­trante. Al che un acuto suo corrispondente obbietta: «Se l’intelletto di Dio differisce per l’essenza e l’esi-