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III. — Le cause della schiavitù.


1) Il libro quarto può dividersi in quattro sezioni. Nella prima (prop. 1-17) ricerca il perchè della schiavitù umana all’ignoranza ed alle passioni. Nella seconda (prop. 18-37) ricerca come sia possibile alla ragione la vittoria sulle passioni. Nella terza (prop. 38-58) passa in in rassegna le passioni dalle quali deve guardarsi chi vuole progredire nella perfezione. Nella quarta (proposizioni 59-72) espone sotto l’aspetto positivo quale deve essere la condotta di chi progredisce nella perfezione. Chiude il libro un’appendice, in cui Spinoza riassume come in un chiaro quadro le norme ideali della vita.

2) Nelle prime otto proposizioni Spinoza raccoglie i principî capitali del meccanismo delle passioni, in quanto per esso debbono essere possibili la schiavitù e la liberazione.

Prop. 1. Nulla di ciò, che l’idea falsa contiene di positivo, è soppresso dalla presenza del vero, in quanto vero.

La prima proposizione si richiama alla teoria dell’errore (parte 2a, VI, 3). L’errore non è che privazione parziale di conoscenza: la falsità non è nulla di positivo che la verità annulli: il vero non fa che completare quel nucleo di verità che già preesiste nell’errore. Nello scolio Spinoza chiarisce la sua esemplificazione già riferita in Et., II, 35, coroll. Anche nel caso delle illusioni dei sensi la conoscenza del vero non distrugge se non ciò che le erigeva in conoscenze reali, ma lascia sussistere l’impressione sensibile ridotta al suo vero valore, in quanto cioè esprime più la nostra natura che la costituzione della causa agente.

La rappresentazione sensibile è un’idea, la quale esprime più la costituzione presente del corpo umano che del corpo esterno: non distintamente, ma confusamente: onde l’errore