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— Delira?... — domandò volgendosi verso il marionettista.

— No, non delira: non vuole il prete, e noi siamo qui perchè la sua volontà sia rispettata.

Il prete guardò la donna.

— E voi che ne dite?...

— È la verità — rispose la misera compiendo l’atto più coraggioso della sua vita.

Il libero pensatore morì tranquillo, pensando al suo figliuolo così giovane, così bello, che lo aveva preceduto da tanti anni.

La moglie e l’amico lavarono il cadavere, e lo accompagnarono nel deposito — uno stanzone sotto il portico, con un gran tavolato appoggiato al muro, pendente in declivio, su cui giganteggiava un gran Crocifisso di legno con la barba di lana, brutto lavoro del Seicento.

Altri cinque vecchioni erano morti nella giornata, e giacevano nudi sul tavolato, coperti a mala pena da vecchie coltri.

L’apostolo ateo fu collocato nel miglior posto.

— Oh! Dio mio! povero il mio Sandro! — esclamò la vecchietta singhiozzando, vinta da superstizioso terrore.

I becchini prepararono le sei casse, strettissime, di rozzo legno....

La domenica seguente, alla solita predica dopo l’evangelo, nell’aria fredda e grigia della fine di novembre, mentre i poveri vecchioni stavano tutti intirizziti nei banchi dell’oratorio, mezzi sbalorditi dalle continue morti, dai continui