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nell’ingranaggio 83

smesse, celebrità in attività di servizio e celebrità in erba: tutti celebri anche se nessuno li ha sentiti nominare una volta! Fra i più assidui vi era un tenore diventato padrone di case e stabili, in pochi anni di carriera, che si era ritirato ancor giovine perchè il pubblico gli aveva usato uno sgarbo, una sera che non era in voce. Questo avvenimento ritornava sempre nei suoi discorsi.

Non si poteva parlare di un povero diavolo fischiato in teatro, senza che il tenore Tofanetti non cogliesse il destro per raccontare che lui non avrebbe mai sopportato un affronto simile, che era bastato un mancato applauso per fargli rinunziare a quella vitaccia.

I colleghi, naturalmente, dicevano ch’erano stati fischi da buttar giù il teatro. Una prima donna drammatica, che negli ultimi anni s’era rassegnata a sposare un contrabasso, non poteva trattenersi dal far sentire a Edvige, che certamente lei aveva avuto più fortuna nel matrimonio, ma che nel rango artistico però era inferiore, essendo sempre stata una prima donna di genere leggero.

Una debuttante che aveva colto i suoi primi allori nella Traviata stendeva il suo immenso entusiasmo su tutta la classe delle traviate; e una sera che il Banchiere le fece qualche osservazione sarcastica, lei, indignata, rispose: — Le traviate, signore, sono gli angeli e le martiri in cielo, lo ha detto anche il povero Dumas!

Quel povero Dumas fece perdere la bussola anche al padrone di casa, e per un momento risuonò di risate spasmodiche.

La debuttante stimò che la sua frase avesse ottenuto un gran successo, e se ne tenne.