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nell’ingranaggio 71


poco: come si era seduta sotto la strada al piede di un albero, per riposarsi nella contemplazione di quel bellissimo paesaggio, che doveva abbandonare, forse per non tornarvi più; come s’era nascosta sentendo delle voci; come era stata colpita da quello che dicevano, come s’era trascinata per sentire di più, e, infine, quello che aveva sentito...

Non tutto però; vale a dire soltanto la parte finanziaria. Sul punto di pronunziare un’accusa contro la madre di Lea, una ripugnanza insormontabile, un istinto di una delicatezza quasi incomprensibile a lei stessa, che poco prima aveva stigmatizzato l’inganno, in tutte le sue forme, le chiusero la bocca. Forse, all’ultimo momento, ella provò anche un vago terrore, pensando ch’egli poteva essere molto geloso di quella donna e ch’ella si sarebbe trovata presente al primo scoppio di quella gelosia. Quand’è sul nascere l’amore ha facilmente l’ispirazione di risparmiare a sè stesso i colpi troppo violenti, che potrebbero compromettere la sua giovine esistenza.

Giovanni Pianosi l’ascoltò in silenzio.

Non aveva alcun dubbio sulla verità della cosa. Che i suoi affari da un certo tempo non andavano come avrebbe desiderato, lo sapeva meglio di chiunque. E se l’ingegner Santini aveva detto che la casa industriale, a cui egli aveva confidato tanta parte di capitale, nella speranza di rialzare il suo credito e ricavarne un larghissimo beneficio, era sul punto di sospendere i pagamenti, certo non doveva ingannarsi molto; perchè quello era un uomo positivo e meglio informato di tutti i giornalisti negli affari industriali e le vicende del commercio. Quanto alla complicità dell’avvocato