Pagina:Speraz - Nell'ingranaggio.pdf/55


nell’ingranaggio 51


boccia! — mormorò con voce spirante, avviluppando in uno sguardo pieno di languore.

Egli fece una risatina, e stringendola sbadatamente fra le sue braccia:

— Mi fai pietà! — disse sommessamente — ti perdi in queste sciocchezze, mentre quella ragazza si dà attorno per cacciarti di casa.

Ella lo invitò a spiegarsi con un atto di meraviglia.

— Ti dico che è innamorata di tuo marito e che lui sta innamorandosene.

— È tutto questo? domandò Edvige senza turbarsi.

E spiegò in poche parole la sua tranquillità. Suo marito non era uomo di grandi passioni. Gilda gli piaceva e poteva farle un po’ di corte finchè l’aveva vicina, ma se la mandava via, in otto giorni non ci avrebbe pensato più.

Quanto alla ragazza, era come tutte le ragazze della sua età e del suo stato: sentimentale e civetta insieme, ma troppo furba e troppo borghesemente educata per compromettersi con uno, che non poteva sposarla.

C’era piuttosto un’altra cosa che l’angustiava a proposito del marito. I suoi affari non andavano troppo bene: lei ne era certa. Quella stessa mattina un suo vecchio amico l’aveva informata di certe cambiali. Anzi, si stupiva che lui, il più intimo amico, non la avesse avvertita prima.

Egli si strinse nelle spalle; poi disse asciuttamente che lui difendeva le cause che gli venivano affidate, ma non si occupava di affari di banca: non era abbastanza ricco.

— Del resto, concluse, vedrò d’informarmene e