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nell’ingranaggio | 287 |
- «Signora,
«Io l’ho ingannata; ma la mia coscienza non mi permette di rimanere sotto il peso di questa menzogna. Non sono fidanzata: non potrò mai essere sposa dell’uomo che amo. Se Ella crede conservarmi la sua stima e il suo affetto ugualmente, la ringrazierò in ginocchio; se no, i miei sentimenti di gratitudine e di rispetto verso di Lei, non muteranno per questo.
«Mi creda
«La sua affezionatissima |
XVII.
Ritornando da Roma per le feste di Natale, il deputato Pianosi aveva trovato la sua piccola Lea poco bene. Era pallidetta, svogliata. Egli se ne impensierì, e consultò il suo bravo medico dottor Rambaldi, il quale gli disse francamente, che la bimba mostrava una particolare delicatezza di petto, una spiccata tendenza all’anemia e una sensibilità di nervi superiore agli anni.
— Tutte cose, che, disgraziatamente, vanno quasi sempre insieme — soggiungeva il dottore.
E siccome Giovanni insisteva nel chiedere cosa si dovesse fare, egli ordinò: moto, distrazione, nessuna medicina e nessun dispiacere: possibilmente, almeno per qualche tempo, un clima più mite.
Si cominciò subito con le distrazioni; ma evidentemente la bimba si riaveva soltanto per la