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20 nell’ingranaggio


Molti di questi battelli avevano a bordo una banda, che suonava allegramente le polke e gli inni popolari: poi, fuochi di bengala, luce elettrica, canti e spari.

Sulla spiaggia, i paeselli e le ville erano illuminati.

I contadini si accalcavano nei larghi per godere il più che potevano di quel divertimento gratuito.

Villa Pianosi, a detta di tutti, splendeva come un brillante.

I battelli che passavano davanti, si fermavano perchè la gente potesse vederla bene, e la gente applaudiva a quella meraviglia di eleganza e di lusso.

Nell’interno, la villa non era meno splendida, nè meno animata. Fin dal mattino era cominciato l’arrivo degli ospiti, non tutti forse invitati, ma tutti egualmente bene accolti.

Gilda non s’era potuta sedere un momento in tutto il giorno, altro che all’ora del pranzo.

Ora che il gran da fare era terminato, godeva anche lei lo spettacolo di quella scena fantastica dall’alto dell’ampia terrazza. In quella folla di sconosciuti poteva riposarsi.

Si sentiva contenta e serena, come non le accadeva più da un certo tempo. Quella giornata le aveva fatto bene, con la attività violenta e le distrazioni tumultuose in cui l’aveva trascinata.

Quel vortice, quel chiasso, costituivano forse l’elemento più propizio all’equilibrio de’ suoi nervi?

Ella non pensava a farsi questa domanda; ma se qualcuno gliel’avesse fatta, avrebbe forse risposto francamente con una affermazione.