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nell’ingranaggio 231

niente: l’opinione pubblica si può disprezzare. Ma Lea? Che diresti tu a Lea, il giorno in cui noi due ci si sposerebbe? Che non amavi più sua madre e che l’hai mandata via per essere libero di unirti alla donna che amavi, a una donna molto più giovane?... La bimba ti troverebbe ingiusto e te lo direbbe, e tu perderesti gran parte dell’amore suo, della sua stima. Oppure, avresti il coraggio di dirle... tutta la verità?... Mi par molto difficile. Ma quand’anche tu avessi il triste coraggio di dirgliela: ti crederebbe? Difficilmente. Ma se ti credesse, non sarebbe peggio per lei.

Ella s’interruppe perchè le lagrime le facevano nodo alla gola. Quando si sentì forte, riprese a dire:

— Vedi, Giovanni, io ho pensato tanto in questi due mesi che mi par di essere vecchia. La mia bella gioventù spensierata è volata via a brandelli: la mia energia è spossata, lo che desideravo tanto di vivere, che avevo tanta smania i sapere, di conoscere, di provare la vita, sono spaventata soltanto per quel poco che ho visto e provato. La vita adesso mi pare piena di complicazioni inestricabili. Mi pare che non è possibile essere giusti da una parte senza commettere ingiustizia dall’altra; nè esser buoni, senza essere foderati di cattiveria; nè fare il bene senza che il contraccolpo vicino o lontano di questo bene sia il male; nè soddisfare a uno dei nostri più forti e nobili sentimenti senza crocifiggerne un altro egualmente nobile e forte.

— Non so di chi sia la colpa, — riprese dopo un momento di silenzio, — ma è così certo. Lo vedo in te. La tua posizione e un esempio dei più efficaci.