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sta. Se l’accettavano era una fortuna, poichè bisognava riconoscere che la Contessa diceva la verità, ella non poteva più entrare in una famiglia, e se loro due dovevano continuare a vedersi era meglio ch’ella rinunciasse addirittura a qualunque carriera nell’insegnamento. Ma non poteva rassegnarsi a vivere’ del tutto a suo carico; sarebbe stato un avvilimento troppo grande. Lui non poteva imporglielo... se le voleva veramente bene...

— .... Quando sarò divorziato, però ti potrò sposare! disse lui interrompendola nervosamente con questo suo ritornello.

— Sì, quando sarai divorziato. Ma per ora non puoi nemmeno pensarci, e io non mi voglio illudere. Tu sai quello che si direbbe; che hai sacrificato tua moglie, tua figlia a un capriccio. Se tu accusassi lei, si direbbe che è un pretesto. Lei ha passato questi due mesi sempre in casa, sempre occupata de’ tuoi interessi. È per lei che il Commendatore ha assunto di sorvegliare l’andamento de’ tuoi affari, di rappresentare la tua parte alla banca, per lei che l’ingegner Santini e divenuto il vice-direttore della fabbrica. E tutti parlano della sua abnegazione, della sua generosità. La Contessa dice che è una moglie modello, una moglie delle più affettuose, che tutto fa. tutto sopporta per riconquistare il tuo amore. Dunque nessuno ti crederebbe, nemmeno coloro che mesi addietro parlavano ad alta voce della sua relazione con Paolo Anselmi. E i tuoi amici più intimi, quelli che ti vogliono bene e ti sanno un uomo onesto in tutte le cose, ti biasimerebbero pure, direbbero che avresti dovuto mandarla via subito, appena scoperto il suo fallo. E questo è ancora