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piacere gli elogi che alcuni facevano di lei. Sì, essa era veramente una donna ammirabile; l’attitudine che aveva presa dopo gli ultimi avvenimenti era magistrale.

Quanta finezza e quanta abilità in tutta la sua condotta! Decisamente età degna di tenere uno dei primi posti in società, a fianco di quell’uomo così fortunato.

E non c’era dubbio, la famiglia Pianosi entrava in una nuova fase di ricchezza e di gloria: tutte quelle visite, tutte quelle dimostrazioni di amicizia lo provavano a esuberanza. Egli aveva indovinato: quello era proprio il momento buono per diventare uno degli amici di casa, più intimi e affezionati! Poteva congratularsi con sè medesimo; non era uno sciocco lui, e la signora era bella ancora; bella e nell’età in cui il bisogno di amare si sente più fortemente! L’ingegnere Santini amava molto le donne di quella età, e lo confidava a sè medesimo con un sorriso, mentre seguiva gli amici dall’Hagy a bevere il vermouth.

Ma Attilio Ferri che lo vide arrivare con quell’aria di trionfo, si chinò verso lo scultore Gravigna per dirgli:

— Guarda Santini come si pavoneggia! Vuoi scommettere che tenta di fare la conquista della Pianosi?...

— E chi ti dice che non riesca? — mormorò Gravigna che era un osservatore acuto, accarezzandosi i piccoli baffi color di canape.