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signora in diversi modi; uno diceva ch’ella parlava santamente; un altro ch’ella esprimeva la più bella verità; un terzo che per la sua bocca parlava il femminile eterno, che è la bontà stessa.

Il biondo Krauschnitz affermò che ella aveva l’ispirazione poetica e buona, come Schiller, il più dolce poeta tedesco.

Ma la sua modestia non potè sopportare il carico di tanti elogi.

— No, no, signori, — ella disse, — non è merito mio, se in questo momento sono al caso d intendere meglio di un’altra il vero tesoro della vita. Il merito è tutto dei miei amici, che in questi giorni mi hanno colmato della loro bontà, e mi hanno fatto pensare veramente che questa è la più nobile, la più ammirabile qualità umana. Posso dirlo con orgoglio: i buoni cuori, che ho potuto apprezzare in questi giorni di agitazione, mi hanno fatta ringiovanire, mi hanno ridato le illusioni dei vent’anni: certo non li dimenticherò mai. E mi pare che basterà ricordarmi i loro nomi perchè non mi sia più possibile di credere altro che il bene.

Questa conclusione un po’ enfatica, produsse un ottimo effetto.

L’enfasi era, del resto, una caratteristica della signora Pianosi e i suoi amici vi erano avvezzi; d’altra parte quel giorno, in quelle circostanze, era abbastanza giustificata; e infine, ella aveva saputo accarezzare dolcemente con le sue parole l’amor proprio di quei signori, indirizzandosi al loro cuore.

Il commendatore Bardaniti le prese la mano e la strinse con profonda espressione d’affetto. Gli