Pagina:Speraz - Nell'ingranaggio.pdf/144

140 nell’ingranaggio

anche a coloro che in un dato momento hanno bisogno di stordirsi con una conversazione vuota, e di nascondere lo stato del proprio animo.

Malgrado questo e gli sforzi che il Banchiere e la sua signora facevano per nascondere le loro ferite sanguinanti, all’avida curiosità dei servi, la conversazione aveva delle interruzioni assai lunghe, dei languori, che Lea riempiva fortunatamente con le sue piccole chiacchiere di bimba felice.

Gilda da principio era incapace di sormontare la sua commozione: non rispondeva che a frasi brevi, a voce bassa. Ella aveva notato che al momento di mettersi a tavola il Banchiere aveva voltate le spalle a sua moglie con un movimento di profonda ripugnanza; poi lo aveva visto giocarellare col coltello in una maniera insolita, mentre i suoi occhi grigi, profondi, diventati quasi metallici in una durezza di espressione, ch’ella non gli conosceva, avevano fiammeggiamenti paurosi e una leggera iniettatura di sangue.

E come le pareva mutato! I suoi lineamenti tanto nobili e piacevoli, parevano allungati in una tensione penosa e formavano degli angoli duri. Le sue tempie così ben fornite di capelli fini, ricciuti, si erano un po’ denudate e i capelli cominciavano a inargentarsi.

A momenti, le pareva quasi un uomo nuovo, che poteva anche essere cattivo e crudele, e la cui voce, divenuta rauca, stonava coi suoi ricordi soavi. S’egli fosse stato sempre così, probabilmente non lo avrebbe amato mai, e anche adesso chi sa! forse questo cambiamento impreveduto, se fosse durato, avrebbe fatto fuggire il dolce fantasma ch’ella portava in cuore.