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nell’ingranaggio 111

mandazioni che la signora Contessa aveva fatto un repulisti generale; perchè le ragazze d’oggi giorno non fanno onore a chi le raccomanda.

Era stata specialmente una maestrina che lei aveva collocato in casa di un Banchiere, che glie l’aveva fatta sporca; figurarsi! nientemeno che innamorare il marito della signora! E dire che l’aveva accettata per educare una bambinetta! fior di educazione! Pareva, niente meno, che si discorresse di separazione fra marito e moglie, per causa di quella pettegola!

La signora Contessa aveva avuto un dispiacere da non si credere!

Caterina tutta sbigottita, avrebbe pure voluto scavar terreno e sentire qualche altro particolare; ma non voleva farsi scorgere.

D’altra parte la portinaja non sapeva nulla di preciso e si perdeva in riflessioni generali sulle infedeltà dei mariti e la malizia delle ragazze.

La povera vecchietta ripigliò il suo cammino tutta mortificata, pensando con raccapriccio all’avvenire della sua Gilda.

Mentre questo contrattempo affliggeva la zia, la nipote, uscita anch’essa di casa senza dir dove andasse, correva incontro ad altri avvenimenti.

Oramai il combattimento interno era terminato: la piccola causa occasionale, che precipita i fatti inevitabili, non aveva mancato di sopraggiungere al momento preciso. Anzi, per non mancare allo scopo, le cause occasionali erano venute in due.

Ecco come.

Mistress Thionny aveva scritto a Gilda.

Sapeva che aveva lasciato il suo posto in casa Pianosi, glielo aveva detto il professor Rachelli