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stizza — ora sono diventato cretino al punto di credere ai sogni!

Ma non valse a nulla. Una tempesta altrettanto fiera che impreveduta agitava l’animo suo. Gli pareva che tutta la sua vita crollasse improvvisamente nel nulla. Una vita vana e inutilmente spesa. Egli si ribellava ancora a questo pensiero; ma il sogno glielo riaffacciava. Il sogno gli diceva che Laura era stata sacrificata al suo egoismo, che invece di farsi amare da lei, l’aveva fatta impazzire. E ora.... oh, ora la perdeva irreparabilmente! Quando fu a colazione, quella stessa immagine gli tolse l’appetito e lo fece piombare in una invincibile tristezza.

I due giovani, però, non se ne accorsero. Continuavano a ridere e a chiacchierare. Questa indifferenza lo esasperò. La prima volta in vita sua provò un fiero impeto di collera; e per non abbandonarvisi, uscì dalla sala da pranzo. Purtroppo, più che la collera, poteva in lui la disperazione.

La maniera con cui gettò il tovagliolo sulla tavola e spinse la sedia,