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niera, come un bel raggio di sole; poi l’aveva studiata come un fenomeno; a malincuore l’aveva messa alla casa di salute; ora era disposto a tenerla con sè fino all’ultimo.

Poteva studiare lo stesso. Inclinato a considerare tutti gli uomini come monomaniaci più o meno spinti, il caso di sua moglie non gli pareva, in realtà, altro che una variante più accentuata. E poi, era tanto bella! Fosse ella pure indifferente o alienata, rimaneva sempre bella, e l’uomo della scienza si sentiva dolcemente riscaldato da quel raggio di bellezza.

Per questo, nei momenti in cui lo studio non lo assorbiva, egli ritornava alle sue osservazioni e alla speranza di farla guarire. Nell’onestà della sua coscienza, gli pareva che non sarebbe indietreggiato dinanzi a nessun mezzo. Ma il solo mezzo, che forse avrebbe potuto guarire Laura, non era in suo potere. Egli lo ignorava. Fin da giovinetto, egli s’era abituato a confinare la passione nel dominio del romanzo o della malattia.