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Intorno alla signora Ciampi molti protestarono con vivacità grandissima, parlando tutti in una volta.

L’avvocato Limonta sentì soltanto le parole di Maria che lo difendeva.

— È un infelice — essa diceva — un galantuomo però. È stato un momento di delirio, come può accadere al più onesto uomo; anzi, sono gli onesti che si lasciano trascinare.

Poi, a guisa di conclusione trionfante:

— Quella donna, del resto, meritava la sua sorte; l’han detto tutti.

Anche queste parole sollevarono una quantità di commenti. In generale, però, tutti ammettevano che la Cristina Limonta meritava la sua sorte, e che perciò il marito era almeno scusabile.

Alice Brugel li interruppe:

— È strano che parliate così in un paese dove neppure il parricida merita la pena di morte.

— Oh! — gridò una giovane signora. — Nessuna di noi ha pensato