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Alcune signore, vedendolo solo, gli si avvicinarono, parlandogli con interesse, con simpatia. Le ragazze, con le loro improntitudini, cercavano di trascinarlo sull’argomento della passione; ma la signora Maria, piena di finezza e di garbo, gli parlava d’arte e di poesia, argomenti nei quali egli si era mostrato, poco prima, di molta competenza.

Ora invece le sue risposte erano oscure, stentate, qua e là banali, da uomo distratto.

Non gli riesciva di fermare la mente su quei soggetti, e lo sforzo che faceva offuscava la sua intelligenza. Fissa nel pensiero gli stava l’immagine di quella signora e la sua ripugnanza offensiva, neppure abbastanza simulata. La vedeva senza guardarla; la sentiva parlare da lontano, distinguendo la sua voce — una voce sottile, squillante, dall’accento straniero — in mezzo al rumore confuso di tante altre voci.

Avrebbe voluto parlarle, interrogarla, convincerla che aveva torto.