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DOPO LA SENTENZA.
Appena rimesso dall’immane stanchezza e fatte le poche visite indispensabili alle persone che gli avevano prestato il loro appoggio durante il processo e la prigionia, l’avvocato Mario Limonta si fece condurre alla stazione, perchè non vedeva l’ora di andarsene, di cambiar paese.
Lo accompagnavano alcuni suoi amici e il dottor Giovanni Limonta, suo fratello, che andava con lui fino a Bergamo.