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Questo giovane conte, che doveva essere il padre di Cesare, non somigliava punto al sup proprio padre. Era buono, dolce di cuore e niente ambizioso il povero conte Carlo. Suo padre lo lasciò dunque per sette o otto anni in città perchè si svagasse. Finalmente, allorchè pensò ch’egli avesse raggiunta l’età in cui doveva a sua volta provvedere agli eredi; lo richiamò.

Moglie e buoi de’ paesi tuoi, dice il proverbio; il vecchio conte riconosceva tutta la saggezza di questo detto, e le donne di città gli facevano paura. Però, egli aveva già da lungo tempo messóo gli occhi sopra una brava ragazza, la quale aveva inoltre la qualità essenziale di essere molto ricca e unica erede d’un suo confinante. Questa doveva essere la moglie del conte Carlo.

Per uno di que’ miracoli, che accadono una volta in cent’anni, gli occhi del padre e gli occhi del figlio si erano incontrati sul medesimo oggetto. I due giovani si amavano; ma sia per timidezza, o per una conoscenza troppo precisa del carattere del vecchio, tennero il loro amore nascosto fino all’ultimo, e finsero d’accettare con tutta la passività dell’obbedienza un comando che li rendeva tanto felici. Se il vecchio lo avesse saputo sarebbe stato