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Emilia passò una cattiva notte con questi pensieri. La mattina si levò anche più triste, e disse al tutore che voleva andare dalla madre di Cesare. Aveva quel bisogno irresistibile di cambiar di luogo che accompagna certi dolori dell’anima.

Il signor Luigi la fece accompagnare dalla cameriera, che quanto a lui, in quella casa ci andava il meno che poteva.

Malgrado i costumi e le leggi mutate, questi signorotti di provincia, questi ex-feudatari, sentono sempre gl’impulsi del vecchio sangue. Nutrono gli odi inveterati, le gelosie di territorio e di dominio, che non s’estinguono mai.

Il signor Luigi aveva circondata tutta la sua possessione di un muro piuttosto alto affinchè nessun straniero ne varcasse il confine: ma il conte di *** il nonno di Cesare non passava mai vicino a quel muro superbo senza sorridere beffardamente.

Questo sorriso era stato commentato e riferito a chi di dovere: e il signor Luigi ne sentiva tutta l’amarezza. Le possessioni del suo vicino erano così vaste che gli sarebbe stato impossibile di segnarne il confine: appena appena se lo conosceva.

— Il signor Luigi ha il mal della pietra, soleva dire il conte di *** brutto male e pericoloso! Con ciò