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Ma la suocera se l’era immaginato, certo con le rendite della sua dote, lei non poteva far tanto! Ma era vana, e per soddisfare la sua vanitá rovinava il marito ottenendo tutto dalla sua bontà e dalla sua debolezza a forza di diaboliche civetterie.

Un giorno entrò a parlare di Carlo Righi: lo aveva conosciuto in gioventù: lei era ancora una bella donna quando lui era studente: le aveva fatto la corte: con quell’aria di filosofo gli era un galletto il signor Carlino: non aveva mai preso moglie perchè trovava molto piú comodo di amare la moglie degli altri. Ma con lei non aveva trovato filo da dipannare, il suo marito non era come certi mariti di adesso: gli aveva mostrato la strada che doveva tenere se non voleva misurare l’altezza della finestra. Poi naturalmente veniva a parlare del duello. Aveva fatto bene Luigi a dargli una lezione. La politica già era un buon pretesto, bene scelto: la politica si prestava a tutto.

Bianca per non rispondere, che non ne potava più e si sentiva andare il sangue alla testa, piantava la suocera senza neanche scusarsi, e andava a chiudersi nella sua stanza.

In questo tempo Luigi subiva le insinuazioni della sua mamma, e la sua passione contrastata si mutava in collera.