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giunta dal castello. I contadini solevano chiamare così, l’ampia casa che Cesare abitava con la sua famiglia.

In que’ paesetti le relazioni giornaliere non esistono, non se n’ha alcuna idea. A poche miglia di distanza, famiglie legate da vincoli di parentela sono capacissime di rimanere tre o quattro mesi senza saper nulla le une delle altre. Ma Cesare che amava sua cugina, non lasciava mai passare una settimana senza farle una visita o scriverle.

Qualche cosa di straordinario doveva essere accaduto dunque; Emilia ne aveva il presentimento. In cuor suo ella approvava la risoluzione che il cugino le aveva manifestata di andare a raggiungere i mille volontari sbarcati in Sicilia con Garibaldi; ma non osava parlarne a nessuno.

Intanto il signor Luigi le propose un giorno d’accompagnarlo alla sua possessione di Salvore, e la fanciulla accettò.

— Si va per terra o per mare? chiese con una certa malizietta da bimba.

— Che domande! Sai bene che per mare io non ci vado mai: loda il mar, tienti alla terra, è un proverbio d’oro. Per mare manderemo la roba, e il signor Arturo ci farà il favore d’accompagnarla.