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E le rughe della sua fronte si spianarono, e i suoi occhi si empirono di lagrime.

Cavò una piccolissima pistola dalla tasca del suo soprabito logoro, e se la appuntò al petto...

Il colpo partì.

Il custode accorse, ma troppo tardi. Riccardo era morto vicino alla tomba di sua moglie; la palla gli aveva trapassato il cuore.

Intanto l’ultimo ritornello della canzone slava, si spandeva lietamente nell’aria, tra il profumo dei fiori e i raggi ardenti del sole.




FINE.