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La campana intanto suonava il secondo segno per la messa. L’uomo aggrappato alla ginestra voltò la faccia verso terra.
— Gianni! gridò la giovane: Ohè Gianni, che fate là?
Gianni, ch’era proprio lui, s’alzò meravigliato di sentirsi chiamare.
Pareva un pò confuso, e non sapeva cosa rispondere; tanto per non dar maggior sospetto disse che voleva pescare. Ma non osava guardarla.
Teresina però fece sembiante di non comprendere la sua confusione, e lo invitò semplicemente a andare piuttosto in chiesa con lei a sentir la messa.
Gianni obbedì a quell’invito che gli parve un’ordine.
Dopo la messa il giovane si credè in obbligo di congratularsi con lei per la sua inaspettata fortuna. Ma ella non gli rispose; chinò il capo e s’avviò verso la porta del cimitero.
Là c’era allora una vecchia panca di pietra all’ombra d’un gelso altissimo. Era giorno fatto e il sole cominciava a scottare; i due giovani sedettero insieme all’ombra dell’albero cui nessuno osava levar la foglia per darla ai bachi preziosi che producono la seta.