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il secondo gradino d’un anfiteatro colossale, resta in tutte le stagioni a parecchi metri sopra il livello dell’acqua.
Tra codesta terra e le grotte, sul pendio che in certi punti è quasi a picco, cresce abbondante la ginestra.
Giù, sul fondo sabbioso e intorno alle grotte, si vede spesso un certo numero di monelli scalzi che s’arrabattano con la melma e i sassi per cercarvi i granchiolini, le chiocciole e le telline, che il mare ritirandosi, lascia allo scoperto.
Ma a quell’ora non c’era nessuno, nè si sentiva alcun rumore; l’acqua saliva fin sopra la cima della più alta grotta.
La Teresina guardava.
Le pareva di vedere un uomo seduto sopra una frana vicino alle onde, stretto a una pianta di ginestra. Certo non s’ingannava: era proprio un uomo.
Ella scese in fretta un viottolo intermezzato da scalini scavati dai marinai.
Quell’uomo seduto là a quell’ora, in una posizione evidentemente pericolosa, le faceva paura. Forse l’eccitazione nervosa in cui viveva da alcuni giorni e i tristi pensieri la rendevano più sensibile e impressionabile.