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ciava a brillare sull’erba e sugli alberi. La ginestra spandeva il suo profumo acuto. Gli uccelli cantavano con un abbandono e una gioia, come se quella fosse stata l’ultima mattina che gli era permesso di cantare.

Lei camminava a capo basso, indifferente a tutte queste bellezze. Si sentiva morir di dolore, non aveva tempo di fare attenzione a cose che non avevano alcuna pietà del suo dispiacere.

Quando fu arrivata a quell’incrociatura di strade vicino al bosco, dove aveva veduto Cesare, circa un mese addietro, s’arrestò un momento, scosse il capo, poi continuò la sua strada.

La campana cominciò a suonare. Teresina camminava in cima alla riva, ch’è altissima, mentre il fondo del mare giù, è basso, e spesso scoperto nella stagione delle grandi secche. È un piccolo porto quello di Salvore, interrato e deserto, che s’insinua tra le due punte: la piccola Punta di Salvore, e l’altra detta della Lanterna. Non vanno a ripararvi che barchette e battelli di pescatori. Una schiera di grette, nude e scure di cui alcune assai alte, lo circonda tutto; quando l’aqua sale queste grotte restano sommerse; ma la sponda terrosa, la quale frana continuamente, e forma dietro alle roccie come