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— Sei tu felice, Gianni? cominciò Emilia.

— Felice! La felicità non è fatta per un povero contadino come me. Una volta...

— Una volta?

— Quando portavo i quattrini della settimana a mia mamma e la mi diceva: — Bravo figliuolo... ero tutto felice; ora....

— Non ce l’hai più la mamma, ora?

— Sì, ma non basta più a farmi felice!

Emilia restò un momento sopra pensiero, poi ripigliò:

— Hai mai amato, Gianni.

— Padrona....

— Dunque?

— Come si fa a non amare a questo mondo dove il signor Iddio ha messo tante... belle cose?

— Ah! ami la bellezza!

— Dio l’ha creata a posta, padrona: ma i poveretti come me non possono che adorarla da lontano.

— E, dov’è la bellezza che tu adori così?

— Oh padrona, è... è da per tutto ma più nel mio cuore.

— Nel tuo cuore? Chi ti ha insegnato a rispondere con tanta furberia, senza tradire il tuo segreto, dì?