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sull’erba; ma tu, invece di parlare come di solita mrguardavi in una maniera nuova che mi dava il giracapo. Mi sentivo un gran peso sulle palpebre: una gran voglia di dormire. Appena chiusi gli occhi cominciai a sognare. Sognavo che s’era in chiesa, là alla Madonna del Monto, inginocchiati sul banco degli sposi. Ma non era un gioco de’ soliti, si faceva davvero! Il prete ci benediceva... tu m’infilavi l’anello.. ero la tua sposa!... tua!... Fuori sul sagrato, c’era Nanni col violino, e il zoppo col contrabasso, e Piero il caporale col clarinetto; e suonavano un valzer bello bello, proprio di nozze... il violino poi aveva una voce così dolce, come non gliel’ho mai sentita a cavare a Nanni. Appena fuori di chiesa si cominciava a ballare sull’erba. Io ballavo con te, sempre con te: era la tua sposa!... Ma a poco a poco non so come, si cambiò la scena... s’era in una bella casa, tutta dorature: per tutto fiori e lumi. Ma le amiche mi menavano in una camera tappezzata di celeste con, una lampada bianca che pareva il chiaro di luna, mi levavano il velo, i fiori, il vestito... e mi lasciavano sola.. tu venivi allora e mi dicevi ch’ero tua... tua per sempre... e io ero tanto felice... tanto!... Ma poi mi svegliai......

— E eri sempre mia! esclamò Cesare fuori di sè, e lo sarai sempre e non ti lascerò mai!....