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Ma chi sghignazzava sotto le suo finestre? Chi rispondeva deridendola a quella sua convinzione amorosa?

Sotto la finestra non c’era nessuno. Eppure avrebbe giurato che qualcheduno l’aveva derisa.

Ma l’aver strappato il foglio, non voleva dire averlo dimenticato.

Pur troppo le era rimasto impresso.

Una donna che lo aveva reso padre! A chi poteva alludere il foglio?

Una luce improvvisa balenò nella sua mente: una luce che la fece vacillale nella sua fede.

Mille circostanze fortuite alle quali non s’era mai arrestata, le si riaffacciarono tutte a un tratto, rischiarandosi a vicenda.

Quella lettera così strana scritta di mano del fattore, che le aveva messo come un monte di ghiaccio sul cuore il giorno in cui visitò la camera di suo cugino: quella donna che aveva veduta piangere la notte quando era arrivata la falsa nuova della morte, per cui lei pure aveva pianto tanto: i sogghigni del signor Luigi davanti alle premure affettuose di Cesare; sorrisi che poco prima avrebbe giurato di non aver veduti, ma che ora si ricordava: la tristezza di Teresina, la sua insistenza