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verso da quando lo vedeva in chiesa!... Là, nei paramenti solenni, nel nimbo dell’incenso, le pareva un essere superiore, fantastico, un semidio; lo adorava; si prosternava dinanzi a lui: ma non avrebbe mai osato dirgli apertamente quanto l’amava. Un momento le pareva di salire con lui, nella gloria del cielo; il momento appresso si sentiva respinta da una forza ineluttabile, e ricadeva nella polvere, misera creatura che aveva osato alzare gli occhi a un amore sacrilego.

Ma allorchè, di tratto in tratto, lo vedeva così, senza la veste nera, in tutto lo splendore della sua maschia bellezza, i timori svanivano. Non più semidio, ma uomo, vero uomo, egli non aveva nulla di straordinario, non la opprimeva con una superiorità troppo alta. Era un bel giovane, forte come lei: e come lei lavorava la terra. Pure diverso dagli altri anche in quel momento! Ella sentiva che nulla poteva abbassarlo, e il profondo rispetto ch’egli sempre le ispirava, si fondeva in una ineffabile tenerezza.

Intanto che ella rimaneva lì a fantasticare, i minuti passavano. Si riscosse a questo pensiero.